Il 5 dicembre 2023 è una data importante da ricordare per chi nella vita ha avuto la brutta esperienza di doversi confrontare con il cancro.

Questa data segna un passaggio prezioso, è stato approvato il diritto all’oblio oncologico.

Il provvedimento divenuto legge il 5 dicembre 2023 con l’approvazione all’unanimità da parte del Senato ha introdotto misure volte ad assicurare che una volta guarita dal tumore la persona possa esercitare senza alcuna limitazione e discriminazione i diritti a lei spettanti con particolare riferimento all’accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi, rimuovendo gli ostacoli che limitano l’uguaglianza di questi soggetti la cui aspettativa di vita è aumentata, nonché le limitazioni all’accesso alle procedure di adozione di minori.

La Legge sull’oblio oncologico si applica qualora il trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni alla data della richiesta o dopo 5 anni nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età. (AIL)

Questo è stato un passaggio importante perché le persone guarite dal cancro non dovranno più dichiarare informazioni sulla loro malattia garantendo loro un futuro libero dallo stigma della malattia oncologica.

“I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare”. (Francesco Perrone, Presidente AIOM)

L’Italia, la Francia, i Paesi Bassi, il Portogallo e il Lussemburgo sono stati tra i primi ad aver adottato una norma sull’oblio oncologico.

Una vittoria importante che segna la fine di numerose discriminazioni subite dai cittadini guariti. Discriminazioni moralmente inaccettabili.

Pensando al cancro prima di discriminare ci si dovrebbe mettere nei panni della persona guarita e comprendere con empatia tutto il dolore che si è trovata a dover affrontare lungo il percorso che va dalla diagnosi alla guarigione.

“Siamo pronti a collaborare con le istituzioni per definire le tabelle e rendere subito operativa nei dettagli la nuova norma – spiegano Saverio Cinieri (Presidente, Fondazione AIOM) e Giordano Beretta (Past Presidente, Fondazione AIOM).

Siamo finalmente arrivati alla definizione di una Legge etica, di una legge di civiltà che migliora il reinserimento nella vita attiva dei cittadini che hanno superato la patologia oncologica”.

L’adozione della norma sull’oblio oncologico, dunque, segna l’inizio di una nuova dimensione, una nuova fase in cui i cittadini che superano un cancro sono tutelati maggiormente non solo dal punto di vista sanitario e umano ma anche dal punto di vista giuridico rendendo così migliore la loro qualità di vita.

“Una persona guarita dal cancro ha gli stessi diritti di una persona che non è stata colpita da questo brutto male, ricordiamocelo sempre”.

Credits: Foto di Teyssier Gwenaelle da Pixabay

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